Il cuore di Elisa smette di battere per 150 minuti: «Viva per miracolo»

1677977_cii32866_nBen 150 minuti in arresto cardiocircolatorio, nel corso dei quali si è tentato il tutto per tutto, dal massaggio cardiaco al trasporto da Pordenone a Udine, dove la paziente è stata sottoposta alla circolazione extracorporea che le ha salvato la vita, senza lasciarle alcun danno neurologico. A raccontare questa storia è la protagonista, Elisa Gaiarin, trentaduenne di Pasiano di Pordenone.   «Mi trovavo al Santa Maria degli Angeli, nel reparto di Cardiologia, per un accertamento diagnostico – ricorda Elisa – e sono stata colpita da un arresto cardiocircolatorio, ma di quel momento e dei giorni successivi non ricordo più nulla». A raccontare quei tragici minuti è Flavio Bassi, direttore del reparto di Rianimazione e Terapia Intensiva dell’ospedale pordenonese: «Siamo intervenuti subito, ma tutti i trattamenti di rianimazione cardiopolmonare non davano il risultato sperato. Il cuore non riprendeva a battere. Nonostante l’assenza di qualsiasi protocollo o linea guida, ho deciso di tentare il trasferimento nel reparto di Cardiochirurgia di Udine. Era già passata un’ora dall’inizio dell’arresto cardiaco e davanti a noi si presentava l’incognita della strada statale: un’ambulanza doveva percorrere quei 50 chilometri nel più breve tempo possibile, in pieno giorno, facendo i conti con il traffico e gli imprevisti. Ce l’ha fatta: 38 minuti dopo la paziente veniva accolta dagli specialisti udinesi».

Il cuore di Elisa smette di battere per 150 minuti: «Viva per miracolo»ultima modifica: 2016-04-18T15:12:28+02:00da elliaellia
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